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Non sottovalutiamo l’apparato digerente

Una razione bilanciata rappresenta una delle condizioni fondamentali che devono essere soddisfatte affinché le bovine possano esprimere il proprio potenziale, sia dal punto di vista produttivo sia da quello riproduttivo. I vantaggi che scaturiscono da una dieta corretta, tuttavia, possono venire del tutto vanificati qualora l’apparato digerente della vacca non sia uno stato ottimale.

Il sistema digerente delle bovine può essere primariamente suddiviso in bocca, esofago, prestomaci, stomaco, intestino tenue ed intestino crasso; di questi, prestomaci (rumine, reticolo, omaso) e stomaco (abomaso) da soli occupano circa il 75% dello spazio disponibile nella cavità addominale di una bovina adulta.

Rumine – il rumine è il più voluminoso dei prestomaci, situato a sinistra, occupa gran parte della cavità addominale. Questo organo presenta una capacità di 95 – 200, litri a seconda delle dimensioni e della razza della bovina.

La maggior parte delle sostanze nutrienti assunte con la dieta sono metabolizzate ed assorbite a livello di rumine o di reticolo. Tali nutrienti vengono fermentati da una variegata popolazione di microrganismi costituita da batteri, funghi e protozoi. La fermentazione dei carboidrati porta alla produzione di una delle fonti primarie di energia della bovina ovvero gli acidi grassi volatili, inoltre, risultano di notevole importanza sia un’adeguata irrorazione sanguinea dell’organo sia un ottimo stato della sue pareti (in particolare le papille) affinché l’assorbimenti di questi acidi grassi sia ottimale.

Il rumine è un organo in continuo movimento, con fasi di contrazione e distensione che, in una vacca sana, si verificano una o due volte al minuto; tali contrazioni hanno diversi scopi, quali: rimescolare il contenuto ruminale; facilitare il contatto tra microrganismi ed alimento; ridurre la stratificazione dei solidi e favorire il passaggio di materiale al reticolo.

Reticolo – il reticolo è il secondo prestomaco ed è caratterizzato da una particolare organizzazione della parete, suddivisa in una rete che ricorda la struttura di un alveare.

Gli oggetti pesanti, come i chiodi, che possono essere ingeriti accidentalmente dalle bovine tendono ad incastrarsi nel reticolo a causa della sua posizione e della sua conformazione. Tale organo inoltre è pericolosamente vicino al cuore e tutti gli oggetti appuntiti o acuminati che si conficcano nelle sue pareti possono dar luogo ad infezioni potenzialmente mortali senza un adeguato intervento terapeutico.

Rumine e reticolo talvolta vengono considerati come un organo unico, suddiviso parzialmente da una piega di tessuto che permette l’interscambio di materiale tra i due compartimenti.

Omaso – L’omaso è il terzo ed ultimo dei prestomaci, presenta una forma globosa e la sua superficie interna è rialzata in gran numero di ampie pieghe longitudinali che ricordano le pagine di un libro; tale organo possiede un centinaio di pieghe, ricoperte di papille, e le sue dimensioni in un bovino adulto raggiungono all’incirca quelle di un pallone da basket. La sua funzione primaria è l’assorbimento di acqua e sostanze nutritive, pertanto, il materiale che si trova tra le sue pieghe risulta molto più asciutto rispetto a quello presente in altri compartimenti dell’apparato digerente.

Abomaso – L’abomaso rappresenta lo stomaco ghiandolare vero e proprio dei ruminanti ed è dunque in grado di secernere enzimi e produrre acido cloridrico per favorire la digestione degli alimenti rimasti. Il contenuto pre-gastrico raggiunge l’abomaso con un pH attorno a 6 dove, a contatto coi succhi gastrici, scende rapidamente a 2,5.

Le proteine batteriche e quelle che non hanno subito processo degradativi a livello di prestomaci vengono digerite in abomaso o a livello d’intestino tenue.

Intestino tenue – l’intestino tenue viene suddiviso in duodeno digiuno ed ileo; nella vacca è lungo circa 38 – 40 m, ossia, venti volte la lunghezza dell’animale stesso. Il contenuto gastrico, a livello di tenue, viene ulteriormente digerito e assorbito (in particolare i lipidi), inoltre, passa da un pH di 2,5 ad uno di 7 – 8 anche grazie all’ausilio delle secrezioni pancreatiche e biliari.

Intestino crasso – l’intestino crasso rappresenta l’ultimo tratto del canale digerente ed il materiale che raggiunge questo comparto viene, in gran parte, espulso indigerito con le feci; la funzione principale di questo organo è il riassorbimento idrico mentre i fenomeni digestivi operati dai batteri risultano relativamente ridotti.

Lo sviluppo richiede tempo…

Durante le prime settimane di vita i compartimenti prestomacali sono piuttosto sottosviluppati e, a differenza delle bovine adulte, l’abomaso dei vitelli rappresenta il 50 – 70% del volume totale di stomaco e prestomaci.

Il latte ingerito dagli animali non svezzati raggiunge direttamente l’abomaso attraverso la doccia esofagea ed il rumine risulta, in questa fase, poco sviluppato; man mano che i vitelli cominciano ad assumere cibo solido il rumine comincia a crescere e la flora microbica a proliferare, così che, a circa 3 mesi di vita il rumine di un vitello comincia a funzionare in maniera analoga a quello di un bovino adulto.

In conclusione, ricordare il ruolo delle diverse componenti dell’apparato digerente può fornire un utile aiuto per andare in contro alle necessità nutrizionali dei bovini ai diversi stadi d’età.

Fonte: Editoriale – Delve into digestion – Hoard’s Dairyman (sett. 2013)

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