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Limiti più stringenti: l’esempio dell’Ontario

Con l’entrata in vigore del nuovo limite per le cellule nella provincia canadese dell’Ontario si è svolta un’indagine tra i produttori e i veterinari sulle procedure gestionali adottate in azienda e sull’impiego di una corretta routine di mungitura; purtroppo da tale indagine è emerso che numerosi allevamenti sono rimasti fermi ad oltre 20 anni fa dal punto di vista del management e delle buone pratiche di mungitura. A causa di questi risultati si è deciso quindi di realizzare un poster informativo da distribuire ai produttori contenete tutte le informazioni riguardanti le corrette procedure; le caratteristiche dei test diagnostici; l’uso dei farmaci e i tempi di sospensione.

Accanto alla campagna informativa si sono organizzati sei workshop dedicati a veterinari e tecnici della sala mungitura volti a diffondere le ultime conoscenze in materia di gestione aziendale e qualità del latte. L’accento è stato posto anche sull’importanza che queste due categorie professionali collaborino tra loro per identificare le principali problematiche, sia dal punto di vista del management sia da quello igienico-sanitario, realizzando così un vero e proprio processo di troubleshooting.

Potrete trovare maggiori informazioni sull’applicazione del troubleshooting nel controllo delle mastiti sul nostro articolo in due parti dedicato all’argomento (PARTE 1 e PARTE 2).

Perché abbassare i limiti del SCC? Uno sguardo alla situazione USA

La conta delle cellule somatiche nel latte rappresenta l’indicatore generico più diffuso nel mondo per la qualità del latte; il controllo delle mastiti e l’igiene della mungitura. Gli Stati Uniti adottano tutt’ora i limiti più alti tra tutti i Paesi industrializzati pertanto anche il National Mastitis Council è intervenuto in favore dell’abbassamento del limite a 400.000 cell./ml, indicando una serie di punti a favore di tale scelta:

  1. Maggior fiducia del consumatore nella sicurezza e nella salubrità dei prodotti lattiero-caseari statunitensi

  2. Risposta all’aumentata sensibilità del consumatore verso il benessere e la salute delle bovine

  3. Armonizzazione con gli standard internazionali per facilitare il commercio di latte e derivati

  4. Maggior competitività dell’industria USA nel mercato globale

  5. Riduzione del rischio di residui di antibiotici nel latte alimentare

  6. Riduzione del rischio di patogeni umani e loro tossine nel latte

  7. Incremento dei profitti per gli allevatori grazie alla riduzione della diffusione delle mastiti

Cellule alte: ecco le conseguenze

L’impatto economico di un elevato SCC è molteplice:

  1. Riduzione della componente solida del latte pari a 8kg/lattazione per ogni incremento di 250.000 cellule (nel range 100.000 – 600.000)

  2. Riduzione dell’8% della produzione di latte in caso di mastite durante la prima lattazione con rischio di deficit produttivi durante la seconda lattazione anche in caso di guarigione

  3. Alterazioni della composizione del latte che ne riducono la resa casearia, le proprietà organolettiche e la shelf-life

400.000 cell./ml rappresenta il limite adottato nella maggior parte d’Europa, tuttavia, in alcune realtà tale limite è considerato troppo lasso e il latte viene pagato a prezzo pieno solamente sotto le 200.000 cellule. Scendere sotto quota 200.000 significa necessariamente adottare elevati standard sanitari ed effettuare ingenti sforzi gestionali 365 giorni l’anno.

Le perdite economiche cominciano a verificarsi già oltre le 150.000 cell./ml mentre con una media annuale del latte di massa attorno a 350.000 il livello d’infezioni mammarie è decisamente elevato con conseguente riduzione del 4 – 5 % del totale del latte prodotto.

Fonte: EditorialeOntario gets ready for new SCC limit – Milk Producer (Lug. 2012)

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