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Latte sintetico e il paradosso della scelta naturale.


In questi giorni sui media è comparsa la notizia che in Israele è stata approvata la vendita del cosiddetto “latte sintetico” con l’inevitabile contrapposizione tra favorevoli e contrari.

Porre il problema solo in termini di contrapposizione o di “tifoseria” secondo noi non è corretto e, da un punto di vista dei produttori di latte è controproducente, almeno per due motivi. Il primo è di natura generale: contrapporre il latte a questa sostanza vuole dire, intrinsecamente, ritenere che possa avere lo stesso valore nutrizionale o banalmente organolettico del latte. In pratica è come se mettessimo sullo stesso piano una Ferrari (o comunque un’auto ad alto livello tecnologico) con un go-kart pretendendo che appartengano alla stessa categoria di veicoli, avendo entrambi quattro ruote, un volante e un motore.

Il secondo punto è di natura scientifica, ovvero la composizione del latte è molto più complessa e completa rispetto a questa sostanza costituita da “proteine del latte” ottenuta microrganismi geneticamente modificati (vedi sito della casa produttrice) ed addizionate ad altre componenti di origine vegetale o altro (vedi link). Il latte bovino è composto invece da un numero molto elevato di sostanze che comprendono glucidi, lipidi, protidi, sali, vitamine, enzimi e nucleotidi in grado di nutrire l’uomo e gli animali nel senso più ampio del termine e nel modo più fisiologico. Come tale il latte non è una semplice miscela di componenti, ma è il frutto di un raffinato e sofisticato lavoro biochimico, finemente regolato, che avviene nel corpo e, più specificamente, nella mammella per dare un prodotto altamente nutritivo e sano. Nel caso di queste sostanze di sintesi, il prodotto è invece una miscela meccanica di proteine (non meglio definite neppure nel sito dell’azienda) con l’aggiunta di vitamine e grassi vegetali (vedi link).

Tra i vantaggi nell’utilizzo di tali prodotti, come dichiarato nel sito dell’azienda (vedi link precedenti) vi è di produrre un sostituto del latte privo di ormoni ed antibiotici, chiaramente insinuando che questa siano componenti “normali” del latte, ma che sappiamo essere una falsità ormai dimostrata in tutte le sedi scientifiche o meno, pertanto questo vantaggio è inesistente.

Viene anche vantato il fatto che la produzione è “green” perché richiederebbe un minor consumo energetico e minori emissioni, pur non mostrando alcun dato che possa confermare questa affermazione. Probabilmente mantenere acceso il fermentatore in cui crescono i lieviti ha un consumo ed un impatto non particolarmente importante, ma ci dovremmo domandare quale sia l’impatto energetico e ambientale della produzione degli elementi nutritivi che devono essere forniti ai lieviti OGM per produrre tali sostanze, così come il costo energetico necessario per produrre tutte le altre componenti (vitamine, grassi…) necessarie a costituire questa sostanza.

Come spesso accade quando si parla di fornire alimenti nutritivi “alternativi” a quelli prodotti dai ruminanti, ci si dimentica di un fattore assolutamente determinante ovvero che noi alimentiamo i ruminanti, nessuno escluso, con prodotti che non sono edibili per l’uomo e, quei pochi che lo sono, non sono assolutamente sufficienti a fornire gli elementi nutrizionali minimi per una sana sopravvivenza. Le alternative alimentari proposte ad oggi non permettono di sfruttare questo fondamentale passaggio e richiedono la supplementazione di nutrienti che vanno a depauperare la disponibilità diretta degli stessi per l’uomo e che non sarebbero sufficienti, comunque, a nutrire l’intera popolazione mondiale, condannando le aree più povere ad una fame ben peggiore di quella che già li affligge.

Infine, vorremmo domandare a quei gruppi che nel tempo hanno protestato, a volte anche con veemenza, contro l’uso di alimenti prodotti con OGM, dove si siano andati e perché in questo caso non dicano nulla? Qui si parla di un prodotto completamente OGM, ma non si sono sentite voci in merito, ci domandiamo perché questo assordante silenzio. Dobbiamo pensare che anche in questo caso ci siano due pesi e due misure?

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